Editoriali, citazioni e recensioni su:

Il quadrato - Alla Ribalta - Primi piani - Canicatti nuova - Nuova comunita’1991 - Il resto del Carlino Modena 1995- La gazzetta di modena 2001- Il resto del Carlino Bologna 1993 ,95,96,99, 2002 - L’unita’ 1996 - Notizie ,periodico uff.Cultura Castelfranco Emilia - Mixer - Il domani di molinella 2007 - La Provincia di Mantova 2006 - Il resto del Carlino Bondeno e alto ferrarese 2007 - Gli amici dell’arte ,Castelfranco Emilia - Fondaz. nonsoloarte bombana -
Jornal do Commercio , stampa Brasiliana , articolo con foto della mia opera esposta al Museo "Murillo La Greca" citta di Recife Brasile , 2018 - 
Giorgio Mondadori editore , catalogo mostra "Infinity Academy" a cura di Gianmarco Puntelli , 2019 

Hanno scritto di lui:

Dott.ssa Catia Monacelli , direttore del polo museale Gualdo Tadino e  Gubbio ( PG) .  Mauro Donini , critico giornalista, Bologna . Ferruccio Veronesi, critico giornalista, Modena . Michele Fuoco ,critico giornalista, Modena . Marisa Russo , giornalista e art director, Napoli . Aurelio Barbalonga , pittore e giornalista . Licinio Boarini , critico, Parma . Laura Bellardi , giornalista, Mantova . Luisa Marani , critico, Bologna . Monica Miretti , critico, Bologna

Da “la Gazzetta di modena”, Dicembre 2011

È al limite tra realtà e fantasia la pittura di Patrizio Oca, nel senso che l’artista autodidatta di Monte San Pietro, che ha frequentato gli atelier di Amadori e Barbalonga, parte dall’osservazione della realtà per poi sviluppare l’immagine in direzione quasi fantastica. A determinare questo orientamento è la struttura compositiva che spiazza la realtà dei luoghi e delle cose, assumendo aspetti astratti di configurazione immaginativa.

Critica di Michele fuoco.

Da catalogo galleria Wikiarte

Nelle inversioni cromatiche, nelle geometrie instabili delle sue architetture fantasiose, Patrizio Oca trasporta il mondo del quotidiano all'interno di una dimensione fiabesca: tratti modulati in varianti possibili, per una esecuzione teatrale dalle innumerevoli trasformazioni e metamorfosi.

Critica di Alberto Gross

Critica A cura di Catia Monacelli

Direttore Museo Civico Rocca Flea di Gualdo Tadino (PG), Curatore d’arte contemporanea

PATRIZIO OCA E LA SUA CIFRA STILISTICA
 
Colori vivaci, superbe geometrie ed utilizzo sapiente delle proporzioni e dei volumi sono il segreto
dell’intensa attività artistica di Patrizio Oca. Le case, i borghi e gli agglomerati urbani prendono forma dall’intreccio tra la realtà e la vivida fantasia del suo creatore. Ed è così che le linee verticali e nette di un edificio si flettono all’improvviso fino ad incurvarsi, rettangoli e triangoli di colore ne dettano la scomposizione e ri-costruiscono il nuovo paesaggio urbano, introducendo l’osservatore in una vivida atmosfera di sogno. Gli spazi si dilatano a dismisura e diventa possibile scorgere al di là di questa vertigine, dietro l’orizzonte, le dolci colline e le macchie di verde.
 
La natura è per Patrizio Oca da sempre fonte d’ispirazione. I paesaggi rappresentano per l’artista un
laboratorio di sperimentazione, una palestra dell’anima e un luogo di osservazione privilegiato: lo
studio del colore, l’atmosfera nelle varie ore del giorno, la prospettiva aerea, diventano protagonisti dei suoi quadri. Con grande disinvoltura l’artista racconta le colline, i paesaggi, gli inverni, come ad esempio il ciclo delle “nevicate”, passando dalla narrazione figurativa a quella informale, dove il colore intenso e pochi segni definiscono le ambientazioni.
 
Patrizio Oca è un bravo pianista e a questo già stimolante universo creativo, raccontato attraverso il
suo pennello, unisce l’altra grande passione, ovvero la musica. Nelle sue tele così, di volta in volta,
compaiono strumenti musicali o singolari musicisti in abito di scena, tutti concentrati nella loro
esecuzione. Il palco qual è? Naturalmente le vedute paesaggistiche e i suoi borghi, questa volta
accompagnati dalle note musicali.
I ritratti e l’universo femminile
 
Per Patrizio Oca la Terra è madre dell’Universo e la Donna è madre dell’Umanità. La figura femminile e la natura non sono altro che due facce della stessa medaglia, dello stesso racconto pittorico. Il corpo femminile rispecchia la bellezza e l’armonia della natura: le forme, la sinuosità delle curve, i segni, si possono verosimilmente ritrovare negli stessi paesaggi e nell’ambiente naturale. Patrizio Oca è un eccellente ritrattista, e non è solo in grado di cogliere con minuzia la somiglianza dei tratti somatici, ma anche le peculiarità psicologiche delle persone raffigurate, restituendo così il giusto spessore ad un racconto vestito di estetica ma anche delle personalità dei protagonisti.